LUCCA. Nel corso dell’anno 2014 il valore delle esportazioni della provincia di Lucca ha superato 3,5 miliardi di euro raggiungendo un record storico per il territorio lucchese, con un incremento del +4% rispetto a quanto registrato nel corso del 2013: lo annunciano la Camera di Commercio di Lucca e Confindustria Lucca in una nota congiunta. L’andamento appare significativamente superiore sia rispetto a quello medio regionale, che si attesta al +2,2%, che all’andamento nazionale (+2%).

“In generale a livello toscano, gli andamenti appaiono eterogenei, con diminuzioni di lieve entità per Pisa e Prato, mentre Arezzo continua a mostrare un andamento negativo principalmente per le dinamiche di prezzo legate ai metalli preziosi”, si legge nella nota. “La crescita di Massa Carrara, particolarmente elevata, è dovuta alla contabilizzazione straordinaria di importanti commesse meccaniche, al netto delle quali l’andamento risulta invece stagnante.

“Per le importazioni provinciali, pari a 1.767 milioni di euro nel corso dell’intero anno, la crescita si attesta al +3,7% nel 2014 con un andamento di segno opposto rispetto a quello regionale (-4,9%) e nazionale (-1,6%). La performance esportatrice ha registrato un miglioramento nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno, da quando l’euro ha iniziato una fase di progressivo deprezzamento sul dollaro, passando da una media di 1,37 dollari per euro dei primi due trimestri a 1,32 nel terzo trimestre, fino a 1,25 dell’ultimo trimestre dell’anno.

“Per le esportazioni delle nostre aziende l’euro debole è una buona notizia, in quanto significa poter esportare sui mercati internazionali, e in particolare su quello americano, a prezzi inferiori. Va però sottolineato come l’Italia acquisti dall’estero molte categorie di beni, che sono scambiati sui mercati internazionali in dollari. Il rafforzamento del dollaro significa un rincaro dei prezzi delle materie prime necessarie per la realizzazione di alcuni prodotti e quindi, per alcune aziende, un aumento dei costi di produzione”.

foto Marco Pomella
foto Marco Pomella

A livello settoriale, l’incremento delle esportazioni provinciali registrato nel corso del 2014 risulta legato al positivo andamento di alcuni dei principali settori produttivi: il cartario, primo settore provinciale per valore esportato (831 milioni di euro), è cresciuto del +4,7% grazie alle vendite sui mercati esteri di articoli in carta e cartone (+6,3%), quasi interamente verso paesi europei, e di pasta da carta, carta e cartone (+2,7%); in aumento (+6,6%) anche le vendite all’estero della meccanica (583 milioni di euro nel 2014), con una forte accelerazione nella parte finale dell’anno grazie all’export delle macchine per impieghi speciali in deciso aumento (+10%). In positivo anche l’andamento della cantieristica (537 milioni di euro), con una crescita del +12% rispetto al 2013.

Sembrano in ripresa anche le vendite all’estero del comparto cuoio e calzature, che chiude il 2014 con un complessivo +1,5%: le calzature segnano un +0,2% restando nei primi dieci settori per valore esportato con oltre 250 milioni di euro nell’anno. Lieve ripresa anche per il comparto alimentare, cresciuto del +1,5%, con il valore delle esportazioni di olio di oliva in lieve contrazione (-0,4%) probabilmente dovuta al calo dei prezzi, e per le vendite di materiale elettrico e meccanica di precisione (+2,3%).

Fra i settori che incidono meno sull’export provinciale, si registra una decisa crescita delle vendite all’estero del tessile e abbigliamento (+6,7%), grazie soprattutto agli articoli di abbigliamento, e della gomma e plastica (+12,4%).

Tra i settori che nel 2014 hanno registrato, invece, una diminuzione delle esportazioni troviamo l’industria metallurgica (-4,7%), con il valore delle vendite all’estero di rame ed altri metalli in diminuzione (-7,5%), l’industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte che ha ceduto del -5% rispetto al 2013 (di cui il lapideo -4,5%), la chimica (-8%) con particolare riferimento alla farmaceutica (-8,3%).

Guardando alle aree di destinazione, nel corso del 2014 è cresciuto l’export verso le principali aree geografiche: l’Europa ha fatto segnare un +1,9%, con i paesi non Unione Europea in forte crescita (+30,6%) mentre per i paesi aderenti all’Unione l’andamento è risultato negativo (-1,1%); le vendite dirette al continente americano sono cresciute nel complesso del +16,1%, con l’America Settentrionale che ha registrato un +19,2% mentre quella Centro-Meridionale è cresciuta del +13,4%. L’export cresce anche verso il continente asiatico (+6,8%), mentre si registrano diminuzioni delle vendite verso l’Africa e l’Oceania.

Nel corso del 2014 il valore delle importazioni provinciali è cresciuto del +3,7%, evidenziando però una lieve frenata nel corso della parte finale dell’anno. La crescita risulta determinata in larga parte dal dato relativo all’industria cantieristica, che ha acquistato dall’estero per oltre 71 milioni di euro nel periodo (rispetto ai 18 milioni del 2013).

gommista, lavoro, lavoratoreI settori in contrazione sono il cartario, l’industria chimica, l’industria lapidea e l’industria metallurgica: il cartario, primo settore per valore degli acquisti all’estero (oltre 612 milioni di euro nell’anno) fa segnare un calo del -7,3% per la diminuzione dell’import di pasta da carta, carta e cartone (-7,5%); l’industria chimica, secondo settore per valore importato con 235 milioni di euro, cede invece il -1,7% per la contrazione degli acquisti della farmaceutica (-5,9%); l’industria lapidea vede invece una contrazione più evidente (-30,9%), anche se riferita a valori notevolmente inferiori (6,1 milioni di euro).

L’import dell’industria metallurgica evidenzia un calo del -5,7%, nonostante una crescita del rame ed altri minerali del +22,1%, dovuto probabilmente anche a politiche di approvvigionamento delle materie prime sui mercati internazionali attuate dalle imprese del settore data la costante contrazione dei prezzi delle materie prime.

 I prodotti alimentari e del tabacco fanno registrare una crescita contenuta (+2,4%), ma con un incremento degli acquisti dall’estero di olio (12,8%), mentre risulta particolarmente sostenuto il ritmo di crescita degli acquisti dall’estero dell’industria meccanica (+22,8%). Il sistema moda vede crescere l’import del tessile e abbigliamento del +16%, mentre l’industria del cuoio e delle calzature si limita ad un +1,3%.

Crescono a buon ritmo anche gli acquisti all’estero della fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione (+16,4%, 55 milioni di euro) e i prodotti agricoli, della caccia e della pesca (41 milioni di euro), presumibilmente anche per un incremento degli acquisti di cereali. Più contenuta infine la crescita della gomma e plastica (+5,7%), risultato positivo conseguito soprattutto grazie al settore della plastica.

In relazione alla provenienza geografica degli acquisti effettuati all’estero dalle imprese lucchesi, si registra una crescita sia rispetto all’Europa (+5,8%), dove crescono sia quelli dell’area dell’Unione Europea che extra, che all’America (+4%), dove si registra però un calo degli acquisti dall’America settentrionale. In lieve diminuzione le importazioni dall’Asia (-0,6%) mentre per Africa (-27,7%) e Oceania (-18,9%) si registrano contrazioni più accentuate.

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ultimo aggiornamento: 01-04-2015


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